martedì 29 gennaio 2008

Lettera al presidente Tippolotti

Il 16 gennaio 2008, una delegazione radicale composta da Tommaso Ciacca del comitato nazionale di Radicali Italiani, Andrea Maori, coordinatore regionale umbro della Rosa nel Pugno, Francesco Pullia della direzione nazionale di Radicali Italiani, Francesco Pellegrino tesoriere del Centro di Iniziativa Radicale di Perugia e da Antonio Di Bartolomeo membro della stessa associazione, è stata ricevuta ieri dal Presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria, Mauro Tippolotti.
Nel corso del lungo colloquio, svoltosi in un clima estremamente franco e cordiale, sono state affrontate tematiche riguardanti la questione della legalità, della trasparenza delle istituzioni, della correttezza democratica dell’informazione.
In particolare si è riscontrata piena concordanza sull’attuazione della legge regionale che prevede la figura del garante dei detenuti, sulla necessità di garantire la libertà di comunicazione, secondo il criterio, democraticamente prioritario, del conoscere per deliberare, sulla necessità di provvedere quanto prima alla nomina del difensore civico regionale.

Questa che pubblichiamo è la lettera consegnata al Presidente:

Gentile Presidente,

La ringraziamo per questo incontro che come radicali abbiamo richiesto e che ha come oggetto il tema della "legalità a partire dalle istituzioni".
Era questo anche il titolo di un appello fatto a Lei e a tutti i consiglieri regionali inviato il 6 Dicembre 2007 alla stampa locale in cui chiedevamo risposta al perché ad oltre un anno dalla legge regionale non fosse stato nominato il garante dei detenuti.
Quell'appello, come spesso accade per i nostri interventi ed iniziative, trovò spazio online, ma non sulle colonne dei quotidiani umbri (il tema dell'informazione è l'altro elemento indispensabile per la crescita democratica della società, ma in ogni occasione della nostra azione politica abbiamo cercato di far riferimento alla necessità che le istituzioni siano il luogo dove il diritto debba prendere corpo senza esitazioni.
Gentile Presidente, siamo rimasti sconcertati per quanto accaduto ad Aldo Bianzino il 14 Ottobre 2007 ed è anche in seguito a quella vicenda che abbiamo sentito la necessità di rivolgerci a Lei.
Innanzitutto è palese quanto siano dannose le leggi proibizioniste in materia di droghe e le modalità applicative delle stesse. Ciò che abbiamo chiesto fin dall'inizio, è verità, luce su quanto accaduto all'interno del carcere di Capanne. Avremmo gradito per altro un segnale di presenza, di partecipazione, di richiesta di informazione da parte delle cariche istituzionali locali.
E da parte nostra non c'è stata la corsa a processi preventivi ma abbiamo voluto affermare la necessità che possa vivere il diritto dentro e fuori dal carcere.
Il 16 Novembre 2007 abbiamo invitato a Perugia Gianfranco Spadaccia, tra i fondatori del Partito Radicale, e attualmente Garante delle persone private della libertà del Comune di Roma. In quell'occasione è emersa la domanda : "la presenza del garante dei detenuti avrebbe potuto evitare quella tragedia?" e comunque ci si è rivolti ai consiglieri regionali perché si attivino dando seguito a quanto previsto dalle legge sull'elezione di questa figura di garanzia.
Anche sulla vicenda dei ragazzi spoletini arrestati con l'accusa di terrorismo abbiamo molte domande e interrogativi ed abbiamo espresso perplessità in merito al comportamento dei vertici delle istituzioni regionali. Infatti esiste il principio basilare della presunzione di non colpevolezza e i giudizi espressi dalla Presidente della Giunta all'indomani della operazione non vanno in quella direzione.
Purtroppo caro Presidente, sono molte le ferite nelle istituzioni regionali inferte a quella legalità alla quale facciamo riferimento (basta pensare ai difensori civici vacanti) e l'avvilimento degli strumenti partecipativi.
Le chiediamo di mettere in atto le iniziative in grado di dare applicazione alla LEGGE REGIONALE 18 Ottobre 2006, n. 13 : "Istituzione del garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della liberà personale".

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