martedì 30 gennaio 2007

Fannulloni,volenterosi e riforme

Dal Giornale dell'Umbria 29-1-2007


Questo è il titolo di un pubblico dibattito che si terrà domani, Martedì 30 Gennaio a Perugia alle 17 e 30 al palazzo della Provincia. I due aggettivi contrari, richiamano in realtà filoni di inziativa politica riformatrice: la proposta del Prof. Pietro Ichino (scattata a fine Agosto dalle colonne del Corriere della Sera) di iniziare a tagliare “l’odiosa rendita parassitaria dei nullafacenti” e le riforme liberali che puntano sul merito e sulla concorrenza sostenute dai deputati “volenterosi” Capezzone, Rossi, Tabacci e tanti altri. Il Governo, sembra aver preso, pur con prudenza e difficoltà, la strada che viene indicata dai “riformatori” (presenti certamente in entrambi gli schieramenti), con la stipula di un memorandum con GGIL,CISL e UIL sul lavoro pubblico (per la prima volta si parla di “riconoscimento del merito” e di “valutazione dell’efficienza”) e con l’apertura in questi giorni della “fase due” delle liberalizzazioni. Sono primi e incerti passi quindi per iniziare ad uscire da quel sistema corporativo e di difesa ad oltranza dei privilegi presente nel nostro Paese.
L’Umbria dal canto suo ha il record italiano dei dipendenti pubblici e l’apertura di un confronto forte e acceso sulle colonne di questo Giornale dopo le inchieste che ha condotto su assenteismo e cattiva amministrazione pubblica, è elemento di crescita democratica, a sostegno di quella “libertà di parola” della quale spesso, insieme a tanti altri concittadini, si sente fame e sete nella nostra Regione. Per altro tra gli obiettivi contenuti nel Patto per lo sviluppo dell’Umbria, c’è “l’innalzamento della qualità delle pubbliche amministrazioni” e “lo snellire il rapporto tra ente pubblico e società”, quindi ogni iniziativa volta a mettere al centro del sistema il cittadino, e responsabilizzare i pubblici dipendenti dovrebbe essere vista con favore dalla classe dirigente.
Eppure appare chiaro che dalle nostre parti oggi, ogni ente, ogni amministrazione nasce, si uniforma ad altri parametri di riferimento. Per fare un esempio sotto gli occhi di tutti in questi giorni, nella sanità regionale non è l’utente-malato e i suoi bisogni l’elemento centrale della battaglia politica, ma gli sforzi dei partiti, operatori e amministratori sono rivolti quasi esclusivamente alla disputa per gli ambitissimi incarichi ai vertici delle ASL e delle Aziende Ospedaliere, alla faccia della competenza e della autonomia dei manager la cui azione in questo modo è depotenziata ed esclusivamente funzionale alle oligarchie in campo.
Da dove iniziare allora per riformare la pubblica amministrazione? Forse proprio nel sempre maggior impegno nel dare risposte alle esigenze di ogni cittadino (da chi si reca in un ufficio postale e ha diritto a rapidità di risposta e cordialità a chi sta per affrontare una terapia in ospedale e ha bisogno di ricevere una prestazione sicura ,di qualità ed essere informato, accolto, compreso ecc..) ma anche ad ogni pubblico dipendente, precario o assunto a tempo indeterminato, partendo dalla valutazione e dal riconoscimento del merito o del demerito con tutte le necessarie conseguenze. Oggi a Perugia uno spazio per parlarne lo abbiamo, questa sera con Pietro Ichino, Daniele Capezzone e Manlio Mariotti.


Tommaso Ciacca


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