Eppure, anche nel recente passato, le plance elettorali, al termine di un ciclo elettorale venivano rimosse. Un’abitudine che consentiva di far riprendere le città il loro aspetto consueto. Da qualche anno invece questi simulacri di una metodo di propaganda che non esiste più sono il simbolo del degrado della stessa politica e del decoro urbano, vuoti e anche pericolosi perché le lamiere metalliche si consumano e diventano taglienti. Non da ultimo, quei partiti che le hanno utilizzate continuano a godere per molto tempo di visibilità gratuita e senza dover pagare alcuna imposta sulla pubblicità causando anche un danno erariale alle casse comunali.
Più in generale è ora che la politica e i partiti prendano atto di questo cambiamento e si decida di eliminare una volta per tutte queste plance, la cui installazione e rimozione sono costosissime per le casse dei comuni italiani e dannose per il patrimonio.
Chiediamo quindi al Prefetto di Perugia e al Comune di Perugia di attivarsi immediatamente per la rimozione delle attuali plance e alle forze politiche presenti in Parlamento di modificare la legge sulla propaganda elettorale risalente al 1956. Anziché tenere in vita questi inutili e dannosi catafalchi, simbolo di una burocrazia incapace di stare al passo con i tempi e riformarsi, si potrebbero liberare ingenti risorse per i Comuni da destinare a scopi più importanti, visti anche