Eutanasia
e giustizia giusta. Radicali: per la seconda volta la raccolta firme per i
Referendum arriva nel carcere perugino di Capanne grazie al passaparola dei
detenuti
Continua la mobilitazione che fino al 20 settembre vedrà numerosi esponenti
radicali, attivisti e autenticatori entrare negli istituti di pena
italiani. L’iniziativa ha l’obiettivo di garantire l’esercizio dei diritti
civili e politici all’interno dei luoghi più dimenticati del paese.
Per la seconda volta nel giro di pochi giorni una delegazione di
Radicaliperugia insieme a Sarah Bistocchi, capogruppo PD in
Consiglio Comunale di Perugia, in qualità di autenticatrice ha raccolto sabato
19 settembre le firme dei detenuti nel carcere di Capanne sul referendum per la
legalizzazione dell’eutanasia coopromossi dall’Associazione Luca Coscioni e da
Radicali Italiani e sui sei referendum del pacchetto Giustizia Giusta promossi
dal Partito Radicale.
«E’ stata una piacevole sorpresa essere stati chiamati dall’amministrazione
carceraria per essere di nuovo invitati a raccogliere firme nel carcere di
Capanne – hanno dichiarato Michele Guaitini e Andrea Maori, rispettivamente segretario e
tesoriere di Radicaliperugia – per garantire pienamente l’esercizio dei diritti
politici e civili alla popolazione detenuta su temi molto sentiti dalla
popolazione carceraria.
E’ il segnale che anche nelle carceri è passato il passaparola democratico
che si è avuto nel pase con il successo della raccolta firme sui quesiti
referendari. Per questo ci siamo mobilitati per entrare nelle carceri e dare a
tutti la possibilità di esercitare un proprio diritto. Un ringraziamento
particolare a Sarah Bistocchi, capogruppo PD nel consiglio comunale di
Perugia che, nella sua qualità di autenticatrice ha voluto garantire da giugno
fino adesso la possibilità di esercitare questi diritti politici – concludono i
due esponenti radicali».
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