giovedì 26 luglio 2018

Consiglio comunale di Perugia: dopo 19 mesi ancora niente streaming delle commissioni

A 19 mesi dall'approvazione della petizione popolare sulla trasparenza dei lavori del Consiglio Comunale nessuna azione è stata intrapresa.
Da parte del Comune un vergognoso ostracismo.



Lo scorso mese di dicembre 2016 il Consiglio Comunale approvò all'unanimità una petizione popolare promossa da Radicali Perugia orientata ad una maggiore trasparenza e conoscenza dei lavori del Consiglio Comunale.

Con la petizione si chiedeva la diffusione in streaming delle sedute di commissione e la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune di tutta una serie di atti, dai verbali delle sedute agli ordini del giorno, mozioni e interrogazioni presentate dai consiglieri.

A distanza di 19 mesi nulla è stato fatto e, ciò che è peggio, è in atto da parte de
Comune un vergonoso ostracismo.

Prima si è cercato di "dimenticare" la delibera di approvazione della petizione dentro ad un cassetto per quasi un anno, poi si è cercato di vincolare la diffusione dello streaming ad un regolamento per la cui stesura si sono tenute ben tre sedute della I commissione con un ulteriore rinvio per interpellare il Garante per la privacy.
Ci è voluto oltre un mese per scrivere due righe due di richiesta di parere al Garante che nel giro di poche ore ha rispedito la questione al mittente ribadendo, come ovvio, che trattandosi di sedute pubbliche era necessario solamente apporre cartelli informativi nella sala.

Da aprile, dopo la risposta del Garante, sulla vicenda è calata una cortina di silenzio assoluto. In qualità di Delegato Civico della petizione, figura istituzionale prevista dallo Statuto, ho sollecitato più volte il Comune ad attuare quanto richiesto dalla petizione e approvato dal Consiglio comunale non ottenendo neppure uno straccio di risposta.

Non è un mistero che lo streaming delle sedute di commissione dia fastidio alla maggioranza dei consiglieri comunali (sia di maggioranza che di opposizione) e stanno cercando in tutti i modi di evitarlo pur volendo salvare la faccia con un voto in Consiglio comunale che lo acconsentisse.

Da parte nostra non possiamo far altro che denunciare e tenere alta l'attenzione su questa situazione di perversione democratica.


Michele Guaitini - segretario Radicali Perugia

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