Comune di
Perugia: grave errore la vendita delle quote di Minimetro Spa
La vendita
delle quote di Minimetro Spa come misura correttiva di bilancio è miope. Non
solo svantaggiosa economicamente, ma strategicamente
sbagliata perché espone il Comune alle scelte del privato acquirente.
Abbiamo appreso con
preoccupazione che tra le misure correttive di bilancio che la Giunta comunale perugina
vuole porre in essere in seguito alle osservazioni della Corte dei Conti, è
prevista la cessione delle quote di proprietà (pari al 70%) della società
partecipata che gestisce il Minimetro.
Benché la gestione
dell’impianto gravi sulla collettività per una cifra vicina ai 10 milioni di
euro annui, la società chiude costantemente il proprio bilancio in utile
proprio in virtù del contratto di servizio con il Comune di Perugia che le
garantisce introiti elevati e certi indipendentemente dai volumi di traffico.
Cedere una partecipazione
societaria che genera utili per far fronte ad una difficoltà finanziaria non è
mai di per sé una buona pratica, ma
ciò che più conta è che il Minimetro per la città di Perugia rappresenta un asset
strategico. Cederlo significa legarsi mani e piedi al privato acquirente,
ponendo il Comune di Perugia in posizione di sudditanza costringendolo a
mettere mano al portafoglio ogni volta che voglia impostare ad esempio
differenti politiche su orari di funzionamento e tariffe, esattamente come
accade oggi per i parcheggi con Sipa. Senza contare la questione della
seconda tratta che il nuovo proprietario potrebbe decidere di costruire
vincolando in maniera più pesante il Comune ad un contratto di servizio
decisamente più oneroso.
Stupisce inoltre la
previsione di risparmi annui quantificati dalla Giunta in circa 1 milione di
euro che scaturirebbero in caso di cessione delle quote, grazie alla
rinegoziazione del contratto di servizio. Ma è un controsenso: se è possibile
rinegoziarlo in maniera così vantaggiosa con un contraente privato, a maggior
ragione si potrà ottenere lo stesso risultato, se non migliore, oggi che si ha
il pieno controllo su Minimetro Spa potendo quindi contrattare con se stessi.
Si individuino quindi
altre strade per rimediare alle osservazioni della Corte dei Conti, misure strutturali per evitare che periodicamente
si ripresenti il problema di dover coprire carenze di bilancio; se per
farvi fronte si ricorre in continuazione a dismissioni patrimoniali ci ritroveremo
tra qualche anno con gli stessi problemi e senza più asset da poter vendere.
In caso di cessione, l’unico
acquirente che si intravede all’orizzonte che potrebbe rappresentare per la
città una interessante opportunità è il gruppo Trenitalia sia per l’elevata
liquidità disponibile sia perché diventerebbe unico gestore del trasporto
pubblico locale avendo già acquisito sia Fcu che Umbria Mobilità e potendo così
mettere in atto sinergie e integrazioni tra i vari vettori. Ma dubitiamo che il
Comune possa procedere mediante trattativa diretta dovendo invece ricorrere a
una procedura ad evidenza pubblica che potrebbe dare risultati diversi da
quelli sperati.
Michele Guaitini –
segretario Radicali Perugia
Nessun commento:
Posta un commento