Dal lato sinistro del tavolo: Candori, Bistocchi, Guaitini e Maori |
Si è svolta oggi la conferenza stampa promossa da
Radicaliperugia per fare il punto sulla
agibilità politica a Perugia.
Negli ultimi mesi – denunciano i radicali rappresentati da Michele Guaitini e da Andrea Maori
– si sono moltiplicati i casi di difficoltà nel poter raccogliere
pubblicamente sottoscrizioni per proposte di legge di iniziativa popolare, cioè
un istituto costituzionalmente tutelato.
La conferenza stampa è stata tenuta insieme alla consigliera comunale Bistocchi e alla professoressa Francesca
Candori del Comitato per la Democrazia Costituzionale.
Il movimento radicale è
impegnato a raccogliere firme su proposte di legge relativa alla iniziativa
“Ero straniero” e su nuovi diritti di partecipazione.
Il caso più eclatante è quello di Pian di Massiano
dove la SIPA ha impedito la raccolta durante i giorni del mercato coperto con
la motivazione che è possibile fare solo informazione. Ma l’informazione serve
per raccogliere firme…. .
Come denunciato dai
Consiglieri comunali Tommaso Bori e Sarah Bistocchi del gruppo PD, che su
questo hanno presentato un’interrogazione al Sindaco Andrea Romizi, altri
gruppi politici hanno potuto raccogliere firme, senza problemi.
Radicaliperugia ha potuto
dimostrare che in base alla convenzione tra SIPA e Comune la gestione
commerciale e non commerciale nei giorni di mercato è di esclusiva competenza
del Comune. Quindi è il comune a concedere le autorizzazioni di suolo pubblico.
Ancora più gravi sono i divieti che vengono dati
durante tutte le iniziative pubbliche che si svolgono nel centro della città.
I radicali non sono stati autorizzati a raccogliere
firme durante tutta la settimana della manifestazione del 1416 durante il quale
tutto il centro è stato bloccato e in questi dieci giorni di Umbria jazz
durante i quali fioriscono iniziative spontanee di ogni genere. Di tutto questo
– denunciano i radicali – sono responsabili gli uffici, regolamenti
interpretati in modo molto restrittivo e l’incapacità della politica a porvi
rimedio. Rispetto a questa situazione viene quindi chiesto che la giunta si
esprima quanto prima a partire da una risposta all’interrogazione dei
consiglieri. Tutta la situazione si svolge in una difficoltà complessiva a trovare generalmente autenticatori
tra cui i consiglieri comunali per le proposte di
legge di iniziativa popolare.
Altro
punto dolente è la mancata applicazione dei dispositivi di applicazione delle
petizioni sottoscritte con firme autenticate e certificate da centinaia di
cittadini di Perugia sulla trasparenza dei lavori del consiglio comunale e
delle commissioni. Già da dicembre sono state approvati i dispositivi
della petizione sulla trasparenza online dei lavori del consiglio, delle
commissioni, della messa in rete di tutte le sedute, verbali etc… Insomma è
stato tutto approvato tranne una revisione dei criteri di assegnazione dei
gettoni di presenza. Al momento il
dispositivo della petizione non è stato messo in opera.
Infine è stata presentata una proposta di legge
nazionale di iniziativa popolare sulla partecipazione, trasparenza e
misurazione della qualità dei servizi promossa da Radicali Italiani, insieme
ad altre forze politiche tra cui il Coordinamento per la Democrazia
Costituzionale. Tra i vari punti della proposta – su cui si stanno raccogliendo
le cinquantamila firme previste dalla Costituzione – ci sono anche quelle di
rendere obbligatori i referendum propositivi, abrogativi e confermativi gli
statuti di tutti i Comuni, di dare la possibilità agli immigrati residenti da
almeno 3 anni i referendum comunali e i referendum comunali su aumenti di
tributi e tariffe per interventi di scopo così come per chiudere o privatizzare
società partecipate e la pubblicizzazione del patrimonio immobiliare dei Comuni.
Infine la proposta di legge propone di rendere più agevole la raccolta firme
con una semplificazione dell’autentica delle sottoscrizioni.
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