Intervento di Eleonora Favaroni, attivista sociale, sulle iniziative di questi giorni di RadicaliPerugia.org e Alternativa Riformista Umbria
Ringraziamo Eleonora e volentieri pubblichiamo
Si è svolto pochi giorni fa
il sit-in organizzato dai Radicali e da Alternativa Riformista per l’approvazione della legge sui
cannabinoidi. Il 19 gennaio 2015 alle
15.30 davanti all’ingresso di palazzo
Donini , sotto il manifesto gigante trionfante e pendente dal terrazzo con la scritta “Pace libertà e democrazia “
in solidarietà con quanto successo a Parigi
questi giorni si è riunito il gruppo dei manifestanti.
Davvero strano e stridente che tale parola echeggi in un contesto
chiuso e moralistico come quello perugino
dove riguardo la suddetta
legge sui farmaci a base di
cannabinoidi presentata nell’Aprile 2014
e riproposta dai Radicali guidati da Andrea Maori non sia stata ancora emanato
un protocollo programmatico.
Il Consigliere Mariotti promette che subito si discuterà sul da farsi.
In Italia i primi studi e le
proposte per l’inserimento di
farmaci a base di cannabis erano già
state approvate dal Consiglio dei
Ministri italiano nel 2006.
Gli studi e le ricerche sono
stati condotti del neurofarmacologo dottor Gian Luigi Gessa , direttore del
Dipartimento di Neuroscienze
dell’Università.
Noto promotore degli usi terapeutici della cannabis è stato il prof.
Lester Grinspoon , psichiatra dell’Università Harvard che ha indicato possibili
indicazioni terapeutiche confermate a
favore dei farmaci cannabinoidi: nausea,
ansia, depressione, spasticità, dolore neurogeno, asma, glaucoma,disordini del
movimento.
Il Canada è stato il primo Paese
ad autorizzare il commercio del
SATIVEX per il trattamento del dolore
neuropatico dei malati di sclerosi
multipla e cancro.
Anche USA e Madrid hanno
dimostrato che il principio attivo della
marijuana , il THC, potrebbe avere effetti antitumorali .
Visto che si spendono miliardi di euro per ricerche
spesso inutili e interminabili , farmaci
che si rivelano e dannosi ,trattamenti
obsoleti , inefficaci e violenti, finanziati e promossi dalle big Pharma in
accordo con cliniche, ospedali, Aziende
ospedaliere sarebbe più intelligente e giusto approvare
alternative valide e sperimentabili a
beneficio reale della salute della persona . Le alternative sono la vera cura e
dovere civico e umano . Allora si può davvero parlare di diritto alla salute.
ELEONORA FAVARONI attivista
sociale
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