Gentile
direttore,
come
gruppo radicale interessato alle tematiche e ai metodi nonviolenti nell’azione
politica, volevamo segnalare la curiosa abitudine del vostro giornalista Sandro
Allegrini all’uso del neretto gerarchico.
Nel dar conto dell’incontro avvenuto lo scorso 22 gennaio all’Università per
Stranieri di Perugia sull’amicizia fra Walter Binni e Aldo Capitini, il vostro
collaboratore è riuscito abilmente a mettere in evidenza lo spazio (Palazzo Gallenga), l’ospite (rettore Giovanni Paciullo), i graditi
partecipanti ( ad esempio il presidente
della Fondazione Capitini), i relatori uomini con le loro qualifiche (Lanfranco Binni e Mario Martini) mentre le donne che avevano pensato e organizzato
materialmente l’incontro – fra cui una relatrice – sono passate abbastanza inosservate ai suoi
occhi.
Naturalmente,
per citarle, le ha citate, ma nemmeno nella foto pubblicata a corredo della
notizia quelle donne sono riuscite a trovare posto, visto che l’immagine scelta
non inquadrava il tavolo dei relatori, bensì la sala (piena, grazie al
crescente interesse verso i due grandi perugini). Evidentemente il vostro
giornalista ritiene che le gerarchie convenga sempre tenersele buone: non sia mai
che si possa diventare un giorno assessore alla cultura del comune di Perugia!
Proprio
quello che ci serve: una cultura che nasconda le donne, sacralizzando le
gerarchie e il … neretto! E pensare
che Binni e Capitini hanno impiegato
tutte le loro energie di pensatori antifascisti, professori, uomini di azione per
promuovere la democrazia dal basso e la valorizzazione di tutti!
Con
questo spunto di riflessione, la salutiamo cordialmente,
radicaliperugia.org
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