Diamo la parola a Giulia Marziale, domiciliata a Terni, ma con un lavoro a Perugia,
arrestata nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Perugia
sul terrorismo internazionale
portato avanti da presunte cellule anarchiche italiane, greche e spagnole. Radicaliperugia,
subito dopo la retata condotta dai Ros a giugno di quest’anno, espresse seri dubbi sulle modalità in cui furono condotti gli arresti. Buona lettura.
Da una galera
di Giulia Marziale
Attenzione! Attenzione!
Questo, a distanza di 100 giorni dal
mio arresto, è un piccolo contributo che voglio dare per mettere in guardia voi
tutte e tutti.
1) Se per caso avete lampadari in
casa, funzionanti con lampadine, fate attenzione, potreste pentirvene. Ma se
proprio non potete farne a meno di averne qualcuno, non tenete in casa altre
lampadine, oltre quelle già inserite negli appositi lampadari. Quando si
fulmineranno, vagherete nel buio e solo allora potrete averne di nuove.
Assicurandovi però di buttare quelle rotte, perché anche esse, come fatto
notare dagli acutissimi Ros e Pm, sono un ottimo mezzo per costruire bombe.
2) Se ritenete opportuno abbellire
la vostra presenza fisica con orecchini, badate bene a non acquistarli, qualora
siano di rame. E se per caso un amico o amica ve ne voglia regalare un paio,
separatevene senza indugi, perché sono armi pericolosissime.
3) Se non avete la maniacale
abitudine di dare un posto ad ogni cosa, ma siete disordinati e tendete ad avere
una improvvisata scatola degli attrezzi, dove tenete fra l’altro chiodi e
pinzette per fermare i fogli, che dirvi? Evidentemente siete pericolosi
terroristi, pronti a preparare bombe in ogni minuto.
4) Se vi capita di avere in casa
mollette per i panni, non di plastica, bensì di legno, inceneritele,
bruciatele, spargete le loro ceneri ai quattro venti. Non avete idea di cosa si
nasconda dietro di loro.
A voler essere seria, tutta questa
trafila di piccoli, ma non poco importanti avvertimenti, servono perché la
notte in cui mi hanno arrestata hanno trovato nella casa dove vivo con il mio
compagno (e dove non mi trovavo) lampadine di riserva, orecchini di rame,
chiodi, ferma fogli e una molletta di legno. Il tutto è stato messo insieme,
fotografato e sistemato da loro stessi in modo tale da farlo sembrare un
assemblaggio di oggetti per preparare ordigni esplosivi. Così, infatti, il
materiale sequestrato è stato presentato dai Ros e dalla Pm durante l’udienza
del riesame.
Non parliamo ovviamente del fatto
che, non avendo trovato alcun materiale cartaceo che descrivesse come si
preparino tali bombe, sia stato da loro detto, evidentemente grandi conoscitori
della mia persona, che non ce ne era bisogno, “perché era tutto nella mia
mente, nella mia salda memoria!” Ogni commento è superfluo, vero?
Vorrei aggiungere un ultimo punto
della lista, seppur a prima vista possa sembrare poco inerente ai precedenti:
5) Se questo mondo vi fa schifo; se
ripudiate guerra, sfruttamento e devastazione; se non avete mai avuto il timore
di dirlo; se non avete mai abbassato la testa pensando “non ci posso fare
niente”; se ci avete sempre messo la faccia; se avete chiara la coscienza di
chi sono i responsabili delle vite terribili che conduciamo; se siete convinte
che la società in cui viviamo sia lobotomizzata; se non riuscite a guardare una
gabbia con indifferenza; se il cuore vi si chiude, il sangue vi pulsa, la vista
si annebbia al pensiero di una donna, di un uomo o di un animale rinchiuso,
beh, prima o poi, come dice una donna rinchiusa qui con me “ti devi fare la
galera”.
E se questo mio essere, questa
Giulia che sto scoprendo forte, dignitosa, ancora più ferma e convinta delle
sue idee e sprezzante dell’annichilimento in cui chi mi ha rinchiusa vorrebbe
gettarmi; se questo mio essere loro lo vogliono etichettare come pericoloso,
che costruisce bombe, che partecipa ad associazioni sovversive (magari
affiliate alla fai-informale, nonostante qualunque cosa io abbia mai fatto,
detto o pensato, non possa in alcun modo far pensare ad una mia benché minima
adesione o partecipazione) volte a terrorizzare e seminare il panico fra la
gente, beh, io non glielo permetto e rimando tutto al mittente.
Terrorista è chi rinchiude, chi
manganella, chi devasta. E allora, parafrasando una canzone, che tremino i
potenti di fronte agli animi fieri di tutte queste “terroriste”, che non hanno
paura di lottare contro tutto ciò che realmente genera e rinvigorisce il
terrore, la discriminazione, la diseguaglianza, la devastazione, lo
sfruttamento.
Che tremino, che abbiano paura! La
loro vera paura è che sanno che qualsiasi gabbia mi metteranno intorno, che sia
cella, che sia lavoro, che sia diffamazione, che sia isolamento, niente mi
toglierà la voglia di romperla e di continuare a guardare il mondo con gli occhi lucidi, aspri, vitali e liberi.
Che si arrovellino pure il cervello
per trovare maglie migliori per le mie catene, io sarò più forte. Perché ho in
me una coscienza, una consapevolezza di quello che sono, che non intaccheranno
mai.
Che si specializzino nell’arte
sopraffina (vera arte dei nostri tempi) del reinventare un significato per le
parole, laddove guerra diventa missione di pace; laddove le bombe sono
intelligenti e non pericolose e gli orecchini di rame e le lampadine pericolosi
esplosivi; laddove il terrorismo non è quello di chi rinchiude, uccide, reprime
ma quello di chi critica tutto ciò; laddove la devastazione si chiama
civilizzazione, progresso o ricchezza; laddove il non accettare lo status quo
dell’ingiustizia è sinonimo di pericolosità sociale; laddove gli immigrati
carcerati si chiamano ospiti.
Le mie parole non hanno il peso
della storia dei nostri tempi, della rabbia, dell’insolenza, della voglia di
abbattere tutta la crudeltà, la ferocia della gabbia che rinchiude la vita di
tutti noi, fuori e dentro le galere, schiavi di una vita che non vogliamo, di
un mondo che cade a pezzi e che chiama i suoi residui progresso.
Dalla parte di chi lotta, di chi non
si inchina.
Le bombe e il terrore li semina lo
Stato, il Potere e la nostra santa Democrazia
Per la libertà di tutte e
tutti.
Una donna libera. Giulia
Nessun commento:
Posta un commento