Le chiamano sagre o feste anche se di festoso o gioioso non hanno
proprio nulla, anzi testimoniano quanto ci sia ancora da fare per sradicare
la mentalità retriva secondo cui i momenti di socializzazione dovrebbero
abbinarsi all'uccisione e al consumo di altre specie animali. Le varie
sagre della lepre, del cinghiale, della porchetta, del castrato, della
lumaca (non si risparmia proprio nessuno) che, ahinoi, pullulano in
periodo estivo, lungi dall'essere manifestazioni di aperta convivialità,
sono drammatica espressione di ritardo culturale e risultano decisamente
offensive in una regione, come l'Umbria, che ha dato i natali a Francesco
d'Assisi e ad Aldo Capitini, nonviolento e fondatore, con Edmondo Marcucci,
della Società vegetariana italiana. Nessuno pretende di imporre proprie
scelte di vita. Si vuole, invece, suscitare una seria, profonda riflessione
sul rapporto tra uomo e altri animali, alla luce di una responsabilità,
oggi più che mai urgente, fondata sull'etica della compassione, della
compresenza, dell'inter(in)dipendenza.
Francesco Pullia
Francesco Pullia
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