Roberto Formigoni, l'untino del Signore |
Lorenzo Lipparini, l'autore del libro |
È stata presentata sabato 19 aprile a Perugia la biografia non
autorizzata di Roberto Formigoni, scritta dal radicale Lorenzo
Lipparini che, con Marco Cappato, ha denunciato nel 2010 l’irregolarità delle
elezioni regionali lombarde a seguito dello scandalo delle firme false. Cliccando qui si può accedere alla registrazione di radio radicale. In periodo di continue elezioni e stravolgimenti politici occuparsi di Formigoni, in Umbria, non vuole dire solamente parlare di
un uomo, costantemente al centro delle cronache, che ha attraversato la prima e
la seconda repubblica, ma anche riflettere sulle nostre istituzioni e sulla
nostra classe politica. Ne hanno discusso con l’autore Andrea Maori, dei
radicali perugini, Roberto Segatori, Giuseppe Moscati e Giuseppe Rippa.
Dagli esordi come leader universitario cattolico
nella Milano degli anni di piombo al governo della regione più ricca d’Italia,
senza più riuscire a prendere il volo nella politica nazionale. Nonostante i
meeting di Rimini e la fama di buon governo costruita in quasi 17 anni di
presidenza. Con molte ombre. La legge 165 del 2004 non gli avrebbe
consentito di partecipare e farsi eleggere per la quarta volta consecutiva (in
buona compagnia con il governatore dell’Emilia Vasco Errani), ma i tribunali
gli hanno dato ragione: basta “dimenticarsi” di recepire a livello regionale la
legge elettorale ed ecco che il divieto salta e il modello lombardia, un vero e
proprio sistema di potere messo a punto nel corso degli anni, si può portare
avanti. Nel frattempo tutti i posti di responsabilità sono stati occupati da
uomini di fiducia, dalla sanità alle società di diritto privato (ma controllate
dalla regione) messe a punto per gestire i servizi regionali. Sanità efficiente
ma non all’eccellenza secondo i dati del Ministero raccolti con il “sistema
bersaglio”, e con costi altissimi. Eccessiva ospedalizzazione, pochi controlli,
continue truffe, l’irpef più alta d’Italia, e poi gli scandali delle strutture
accreditate. Con buona pace della concorrenza, in realtà inesistente, e dei
diritti. Trovare un medico non obiettore per le interruzioni di gravidanza è
impossibile se non ricorrendo a ginecologi “gettonisti” esterni in intere
province. Per non dimenticare il caso di Eluana Englaro, quando si dovette
andare fino in Friuli per vedere rispettata la sua volontà, certificata anche
in un tribunale. Formigoni è passato
attraverso tutto questo, ma è oggi un leader indebolito dagli scandali che
hanno investito collaboratori, colleghi di giunta, politici, amici. Formigoni
prende le distanze e nega tutto, forte della grande esposizione mediatica di
cui gode. Non si parla più di lui come di successore di Silvio Berlusconi, ma
il problema forse resta un altro: le nostre regole, le nostre istituzioni, sono
sufficientemente solide per consentire il ricambio dei nostri rappresentanti,
garantire il rispetto di regole e procedure, prevenire illegalità anche nel futuro?
Finora non sembra che sia andato così.
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