Da Pasqua, a Perugia in 228 locali, a tempo indeterminato, sarà limitata la vendita di alcolici nelle ore notturne con una differenziazione di orari a seconda delle zone, in particolare centro storico e Fontivegge. Unica eccezione il periodo di Umbria Jazz durante il quale gli orari torneranno quelli normali. Un altro provvedimento, che scatterà il 2 aprile fino al 31 ottobre 2012, prevede un aumento vertiginoso delle multe fino a 450 euro per chi si ferma lungo le strade per contrattare un rapporto... mercenario.
Sono due provvedimenti “specchio per le allodole” per illudere i cittadini che in questo modo si possono risolvere questioni legate all’ordine pubblico e alla sicurezza. Un’illusione proibizionista che non porterà a niente perché sono norme di difficile applicazione se non a costo di militarizzare la città. Da un lato è assolutamente impensabile controllare 228 locali per il controllo del consumo di alcolici e dall’altro è un’illusione pensare di limitare la domanda di prestazioni sessuali inasprendo le multe.
La deroga per il periodo di Umbria Jazz, per quanto riguarda la vendita di alcolici, si può capire solo con il fatto che, in modo contraddittorio, ci si rende conto che gli esercizi commerciali vivono anche di questa vendita e che è impossibile vietare sempre e per sempre.
Una città come Perugia ha bisogno di provvedimenti di ben altra portata, a partire dall’organizzazione di aree ben determinate dove svolgere attività relative al mercato del sesso con un potenziamento dei progetti come il progetto Cabiria e di altri interventi in strada di aiuto e di servizio sanitario e assistenziale e di campagne di informazione sull’uso e abuso di alcol. Su questi temi nei prossimi giorni torneremo con nostre proposte specifiche.
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