Dichiarazione della senatrice radicale Donatella Poretti e di Andrea Maori, segreteria dell’associazione radicaliperugia.
Con un’interrogazione parlamentare, rivolta al nuovo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica, Francesco Profumo, la senatrice radicale Donatella Poretti (prima firmataria) ha chiesto di sapere di prendere in considerazione la possibilità di ripristinare l’insegnamento di storia dell’arte pressoché soppresso negli istituti professionali e drasticamente ridotto negli istituti tecnici e nei licei classici. Questa soppressione risulta particolarmente grave in quanto la disciplina presenta un’ elevata valenza formativa, per l’importanza che la conoscenza del patrimonio storico artistico riveste nella preparazione culturale della persona, nella sua educazione estetica e per l’acquisizione di una consapevole coscienza civile, come dimostrano i recenti interventi su media e stampa che hanno visto partecipi al dibattito numerosi intellettuali e associazioni( FAI, Italia Nostra, ANISA)
Da un calcolo fatto dagli stessi insegnanti in Umbria la situazione si presenta in questo modo:
Il mancato incarico a tempo determinato di tutti i docenti presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, i primi dei quali insegnano la disciplina da 10-15 anni, oggi sono disoccupati . (Solo la prima in graduatoria ha 8 ore settimanali di incarico, meno di un part-time.) Quando la riforma andrà a regime, nel 2014-2015, la disciplina scomparirà completamente dagli indirizzi professionali grafico, turistico, abbigliamento e moda: allora le ore perse saranno come minimo 132 per un totale di 8 insegnanti in meno ( una enormità per una regione come l’Umbria). A questo vanno aggiunte le ore perse ( e conseguentemente gli insegnanti della disciplina che hanno perso opportunità di lavoro) - in tutti i bienni del liceo classico; in tutti i bienni del tecnico turistico; - nei corsi serali degli indirizzi turistico e moda completamente cancellati; oltre alle classi soppresse per il dimensionamento delle scuole.
Interrogazione dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica
Premesso che:
la riforma della scuola secondaria superiore approvata il 4.02.2010, che prevede il riordino dei licei, istituti tecnici e professionali, comporta la totale soppressione dell’insegnamento della storia dell’arte negli istituti professionali e la drastica riduzione delle ore di insegnamento della disciplina negli istituti tecnici e nei licei classici
Rilevato che:
la disciplina presenta un’ elevata valenza formativa, per l’importanza che la conoscenza del patrimonio storico artistico riveste nella preparazione culturale della persona, nella sua educazione estetica e per l’acquisizione di una consapevole coscienza civile, come dimostrano i recenti interventi su media e stampa che hanno visto partecipi al dibattito numerosi intellettuali e associazioni( FAI, Italia Nostra, ANISA), ma anche l’esternazione del ministro Galan del 4.09.2011 in seguito all’atto vandalico contro la fontana del Moro a Roma “ bisogna insegnare la storia dell’arte fin dalle elementari”
Considerato inoltre che:
in una nazione come l’Italia, che conserva una percentuale elevatissima del patrimonio artistico mondiale che purtroppo quotidianamente subisce un drammatico degrado per incuria e atti vandalici, non si può assolutamente sottovalutare la difesa di beni che fanno la storia di questo paese. Ma senza la conoscenza e la consapevolezza non può esserci la necessaria tutela
per sapere:
non sia opportuno rivedere i curriculum stabiliti dal riordino della scuola superiore e prendere in considerazione la possibilità di ripristinare l’insegnamento della disciplina in oggetto in tutti gli indirizzi scolastici
Senatrice Poretti, in merito alla necessità di ripristinare
RispondiEliminal'insegnameto della storia dell'arte nelle scuole a seguito dei tagli
della "riforma" Gelmini, vorrei aggiungere che anche la musica,
presente nei Licei delle Scienze Sociali e della Formazione (oggi
sostituiti dal Liceo delle Scienze Umane) è stata eliminata con
conseguente impoverimento culturale dell'offerta formativa liceale e
la perdita di ben 4 cattedre solo nella prov. di Perugia, nei prossimi
tre anni.Sono stati inviati molti appelli per salvare questa
disciplina il cui valore didattico e formativo della persona viene
continuamente ribadito sia da pedagoghi che da personalità del mondo
della musica colta, i quali guardano attoniti al degrado culturale
italiano di questi ultimi anni. Rispondere che la riforma prevede la
nascita dei licei musicali (di cui ancora nella prov. di PG non c'è
traccia) sarebbe come dire che la storia dell'arte può essere
insegnata solo nei licei artistici; quando la cultura non deve per
forza avere una sua connotazione specialistica ma deve essere un bene
di tutti.
La ringrazio per la cortese attenzione. Spero che possa leggere questo
messaggio e farsi portavoce di una categoria di insegnanti che è
passata completamente inosservata sotto la scure di un risparmio del
tutto inutile, visti i recenti sviluppi della crisi econimica.
Sauretta Ragni