Per l’occasione verrà anche presentato il libro di Lukács, appena edito in italiano dall’ERA, “Gli aspetti economici della disuguaglianza linguistica”. Sabato 24 settembre 2011, ore 11,30-13
“Il potere di dominare la lingua di un popolo offre guadagni di gran lunga superiori che non il togliergli province e territori o schiacciarli con lo sfruttamento. Gli imperi del futuro sono quelli della mente.
Winston Churchill, 1943
L’incontro Lingua e Potere prevede due fasi:
- motivazioni e dati della guerra delle lingue e dell’imperialismo linguistico
- lezione di Esperanto attraverso le 198 tecniche della nonviolenza di Gene Sharp tradotte nella lingua della nonviolenza.Articolazione dell’incontro con l’ausilio di mezzi audiovisuali prevede:
1) Illustrazione delle motivazioni che hanno spinto i popoli anglofoni nella imposizione dell’inglese al resto del mondo e mezzi non solo economici utilizzati per raggiungere l’obiettivo; illustrazione della drammatica situazione italiana nel campo dei diritti linguistici, rilevando come il dato culturale-identitario sia sintomatico di una politica di asservimento a potenze mondiali antagoniste.
2) Apertura di una riflessione/dibattito sui costi della comunicazione linguistica e gli svantaggi della disuguaglianza linguistica in Italia, in Europa e nel mondo. In quest’ambito ci si concentrerà anche sugli esiti negativi dell’assenza di democrazia linguistica sul piano identitario, culturale, politico, economico e occupazionale, e su come la concorrenza sleale di paesi egemoni grazie all’espansionismo delle loro politiche linguistico-culturali crei un divario nel benessere che allontana dalla pace creando disuguaglianza sociale su base linguistica e quindi di nascita.
3) Focalizzazione sui dati del genocidio linguistico nell’istruzione, attraverso quali veicoli si propaga e come si rifletta nell’alfabetizzazione e nell’educazione alla pace delle nuove generazioni. Messo in luce il ruolo centrale dell’Europa nel futuro della democrazia e della nonviolenza tra i popoli.
4) Illustrazione delle motivazioni a favore della Lingua Internazionale, detta Esperanto, come lingua del dialogo paritario e come mezzo per comunicare democraticamente con i popoli non ancora egemoni che stanno assumendo rilievo proprio dal punto di vista dellalotta nonviolenta per la democrazia come quello tunisino o quello egiziano. Si metteranno quindi in luce la rapidità, la gratuità e la propedeuticità dell’Esperanto ai fini dell’apprendimento linguistico e dell’educazione al dialogo e alla pace, in contrapposizione con lapropaganda di modelli culturali e mediatici che si pongono in un rapporto di prevaricazione e sovrapposizione nei confronti delle
culture autoctone, minoritarie e maggioritarie che portano queste ultime all’estinzione o alla marginalizzazione.
Si sottolineerà la persecuzione degli esperantisti da parte dei maggiori regimi dittatoriali del novecento proprio a causa delle potenzialità della lingua internazionale come veicolo di comunicazione e comprensione transnazionale.
5) Il seminario si concluderà con una lezione interattiva di Esperanto a partire dalle “198 tecniche della nonviolenza” di Gene Sharp, appena tradotte in Esperanto, introducendo le azioni della nonviolenza nella Lingua Internazionale, comprensiva di una sezione dedicata al suo utilizzo in musica e in poesia.
Ai partecipanti verrà rilasciato un Attestato di Partecipazione.
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