[caption id="attachment_1580" align="alignleft" width="150" caption="Francesco Pullia"][/caption]
Domani, domenica 14 agosto, parteciperò anch’io alla giornata di sciopero della fame e della sete a sostegno dell’iniziativa nonviolenta sulle carceri e sulla giustizia che da lungo tempo sta portando avanti Marco Pannella insieme ad altri esponenti radicali, tra cui l’on. Rita Bernardini. Sono già oltre 1600 i cittadini che hanno deciso di aderire a questo satyagraha affinché, dando seguito alle importanti parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Parlamento sia convocato in seduta straordinaria per affrontare un tema decisamente urgente per il nostro Paese quale quello della legalità. La situazione negli istituti penitenziari italiani è letteralmente drammatica ed esplosiva sotto tutti i punti di vista. Ogni giorno detenuti, in gran parte cittadini in attesa di giudizio e in stato di carcerazione preventiva, direttori, agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali, medici, infermieri, personale amministrativo, volontari, cappellani sono costretti a vivere nel più profondo degrado, tra inenarrabili difficoltà. L’Umbria, con una popolazione carceraria raddoppiata rispetto a soli due anni fa (1700 detenuti rispetto ad una capacità di accoglienza di 700) non fa, purtroppo, eccezione. L’aumento di casi di autolesionismo, diversi dei quali conclusisi tragicamente, lo testimonia. A Terni, in particolare, nel giro di un anno si è passati da 280 a 370 reclusi mentre gli agenti di polizia penitenziaria effettivamente in servizio sono appena 166 e costretti a pesantissimi carichi di lavoro tra carenze di ogni tipo. Nella convinzione che il grado di civiltà di un Paese si misuri, in primo luogo, dal modo con cui vengono attuati democrazia e diritto, crediamo che anche un umile gesto di nonviolenza come, appunto, lo sciopero della fame e della sete per un’intera giornata, possa servire a far maturare piena coscienza e sensibilità e fornire un utile impulso alla soluzione di un assillante problema.
Francesco Pullia della direzione nazionale di Radicali Italiani
NAMASTE! Hare Krishna, Hare Rama.
RispondiEliminaBuon Giorno , Francesco Pullia. So che sei un conoscitore delle antiche tradizioni orientali, India, Bharath varsa.
Nel MANAVA DHARMASHASTRA , ( Codice di Manu) , per quello che posso apprendere dalla lettura di una edizione che ho letto, NON VENIVANO CONTEMPLATE PENE DETENTIVE, nel senso di "reclusione come espiazione-pena". Questa faccenda andrebbe studiata e approfondita con una CONTESTUALIZZAZIONE CONTEMPORANEA.
Nel senso che nel Codice di Manu, più antico della BIBBIA, sono contemplate perfino pene più severe , che sono purtroppo applicate in molti paesi del pianeta, compresa la pena capitale oltre che pene corporali. DA RICONTESTUALIZZARE , credo, a causa di una innegabile decadimento della capacità di intendere e di volere, di distinguere il bene dal male , soprattutto sotto l'influenza di sostanze inebrianti e incerti "possessivi" di pertinenza degli studiosi del Bhuta Vidya (AYURVEDA).
LA SANZIONE DELL'ARRESTO ERA SEMPRE TEMPORANEA in attesa di procedure successive tra le quali la restituzione dei beni sottratti o perfino l'esilio.O pene corporali molto problematiche oggi da poter declinare...se non altro perchè non esistono più Re santi , raja rishi, che possano avere autorità a somministrare fino alla pena capitale, che secondo la sapienza dei Rishis comporta un emendamento da un omicidio compiuto. Ma oggi contestualmente socialmente inaccettabile.
ANCHE SE, il Destino o Legge del Karma, somministra continuamente "pene capitali" pur se a tutti sfuggono le relazioni di "causa ed effetto" tra una morte accidentale ed i pregressi atti di questa o di altre vite. Secondo i rishis , perfino possibili delitti commessi in altre vite e non emendati. UNA RFLESSIONE DELICATISSIMA, DURISSIMA, REALE , quasi sempre improponibile in contesti sfavorevoli.
Così agisce la NATURA ove non agisca Nara-deva, il monarca o i suoi succedanei amministrativi, presidenti, ministri, et cetera.
NEL CODICE DI MANU, Codice di Leggi per il genere Umano, Manusya, Umanità, DA RILEVARE INVECE la prescrizione del REINTEGRO O RIPARAZIONE DEL DANNO APPORTATO , come l'esemplare comportamento di quei giudici che impongono ai grossi malviventi di RESTITUIRE IL MALTOLTO, (vedi confisca dei beni di mafia) o dell'esemplare epidodio di Cusani, condannato per truffa-bancarotta, il quale si è messo a fare onlus il CONSULENTE ANTITRUFFA.
La modalita DETENZIONE, per quanto ne so, quasi mai soddisfa completamente le vittime del danno prodotto , non è quasi mai veramente RIEDUCATIVA e spesso è una UNIVERSITA' DEL CRIMINE, con "aggiornamenti" per malviventi abituali coatti e la possibilità di arruolamento in pianta stabile per contravventori occasionali delle leggi.
LA LIMTAZIONE PREVENTIVA della libertà personale viene del tutto ignorata......come quella povera ragazza,2-3 anni9 or sono, minacciata per anni da un folle-criminale, che a pochi giorni dalla sua richiesta di soccorso ai Carabinieri è sta orrendamente sgozzata dal suo carnefice. Una Pecca Amministrativa Gravissima.
DICE SANT'AGOSTINO nel libro "LA CITTA' DI DIO" ( capitolo 4 ) che uno stato che riscuote tasse dai cittadini e poi non li protegge non è meglio di una associazione di malviventi.
Ashoka Vardhana, che protesse persino i praja animali, i cittadini animali, con un EDITTO, che ne proibiva o regolava strettamente la possibilità di uccisione, tale ASHOKA, il servitore di coloro che hanno diritto a vivere senza dolore, tutte le anime spirituali viventi........Tale ASHOKA è meno che leggenda per questo mondo di ora " HIC ET NUNC", ma il Dio di Ashoka è Eternamente Esistente e Desto, Destino, PARAMAISHWARA, pieno di Compassione.
Ricordando ASHOKA ..."l'Edittatore "... in questo mondo di "liberissimi" liberalissimi schiavi delle lobbies del peccato.
NAMASTE.
dr CF