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Durante la conferenza stampa di ieri che, grazie a Radio Radicale, si può riascoltare cliccando qui Rita Bernardini ha confermato molti dati già verificati in passate visite ispettive. La deputata radicale accompagnata da Liliana Chiaramello e dall'avvocato di radicaliperugia.org Francesco Mangone, ha effettuato una lunga visita che l'ha vista impegnata per almeno cinque, sei ore. Attualmente Capanne ospita 521 carcerati, 441 uomini e 80 donne, ma nel corso dell'anno ne transitano almeno 2000 con una mole di lavoro eccessiva per il poco personale a disposizione. Solo quattro gli educatori a fronte degli otto necessari, due le psicologhe e anche il soddimensionamento delle guardie carcaarie non è da meno. Il carcere di Perugia si segnala anche per gli atti di autolesionismo, al quarto posto in Italia. Le celle, concepite per ospitare un solo detenuto, sono attualmente occupate da due e qualche volta tre detenuti i quali vi trascorrono la maggior parte della giornata visto che solo in 39 (11 donne e 28 maschi) svolgono attività lavorative. Eppure una qualsiasi attività lavorativa costituirebbe un grande disincentivo verso le recidive e un aiuto soprattutto verso quel 75% di detenuti stranieri che costituiscono il grosso della popolazione carceraria di Capanne. 138 sono tossicodipendenti di cui 32 in terapia metadonica. Durante la conferenza stampa è intervenuta anche l'assessore alle pari opportunità Lorena Pesaresi, promotrice di un importante convegno con gli operatori del carcere di Perugia a cui la deputata radicale è intervenuta, convegno che ha avuto il merito di focalizzare l'attenzione in modo preciso sulla realtà carceraria perugina. Alla conferenza stampa, Andrea Maori ha sottolineato le iniziative dei radicali di Perugia per la nomina del garante regionale dei detenuti, ancora non avvenuta malgrado siano passati 4 anni dalla sua istituzione, mentre Bernardini ha annunciato che la visita a Capanne sarà l'oggetto di una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della Giustizia.
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