Il 12 ottobre 2007 Aldo Bianzino, 44 anni, falegname, veniva arrestato per possesso di alcune piantine di canapa indiana. Non era un narcotrafficante ma un idealista, un nonviolento che aveva scelto di vivere in pace in un posto difficilmente raggiungibile dell’Appennino umbro-marchigiano, sopra Pietralunga. Il suo “reato”? Quello di farsi qualche canna, magari con qualche amico, senza ledere niente e nessuno.
Con l’attuale legge sulla droga, n. 46/2006, detta anche Fini-Giovanardi, per questo genere di “reato” si viene sbattuti in galera e considerati magari “pericolosi delinquenti”. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Le carceri scoppiano a causa di una folle politica proibizionista che di fatto favorisce il voluminoso, inimmaginabile, giro d’affari della narcomafia. E mentre la criminalità organizzata diventa sempre più potente e ringrazia, una volta entrati in cella, non si sa se e come si esce.
quando ha varcato la soglia del carcere perugino di Capanne, Aldo Bianzino era in buone condizioni di salute. Dopo neanche trentasei ore di detenzione era già cadavere. Cosa è accaduto nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 2007?
Chiediamo verità e giustizia per Aldo e i suoi familiari
Chiediamo che il suo caso non venga archiviato ma che anzi, si vada fino in fondo nell’interesse di tutti, nell’interesse della legalità in un paese in cui, insieme alle vite, si spegne il diritto. Ecco perché ci rivolgiamo a te, per sostenerci in questa battaglia che ti riguarda, partecipando insieme ad Emma Bonino e ai parlamentari e ai militanti radicali alla:
MOBILITAZIONE NONVIOLENTA
PERUGIA via XIV settembre (galleria Kennedy), davanti agli uffici del Tribunale
venerdì 11 dicembre dalle 8,30
radicaliperugia.org
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