Radicaliperugia.org associazione Giovanni Nuvoli
riunita in assemblea generale degli iscritti il giorno 13 marzo 2009 presso l'hotel "La Rosetta" di Perugia, dopo un aperto dibattito tra gli iscritti e una attenta disamina della situazione politica locale,
ha deliberato
l'intenzione di presentare una lista alternativa sia al centro sinistra che al centro destra con un proprio candidato a Sindaco per la città di Perugia.
Pierfrancesco Pellegrino - Segretario Cell 3473179529
Amato Jonn De Paulis - Tesoriere
Cari compagni, proporrei di aprire la discussione anche sulla possibilità ed opportunità di lottare contro il regime della provincia umbra, rilanciando i risultati e la linea del nostro ministro Emma Bonino, perchè l'Umbria diventi realemente una regione d'Europa.
RispondiEliminaEmanuele
Tratto dal discorso del Ministro Emma Bonino al VI Congresso di Radicali Italiani
http://www.emmabonino.it/speeches/5878
Padova, 3 novembre 2007
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Tratto dal discorso del Ministro Emma Bonino al VI Congresso di Radicali Italiani
RispondiEliminahttp://www.emmabonino.it/speeches/5878
Padova, 3 novembre 2007
"E’ davvero utile fare a meno di noi in tema di politica economica, delle riforme e delle liberalizzazioni di cui questo Paese ha bisogno, nel confronto con la sinistra massimalista da un lato e con la destra corporativa dall’altro?
Noi siamo qui, continuiamo ad esserci con le nostre lotte e con i nostri obiettivi. Ed è un appuntamento al quale, per quanto ci riguarda, non intendiamo rinunciare.
C’è stato un tempo di Lavoratori di tutto il mondo unitevi, oggi mi pare urgentissimo che si crei nell’ambito della galassia radicale una associazione federata di imprenditori e non, di appassionati cocciuti liberali che si caratterizzi e si concentri sulle riforme economiche più direttamente connesse a promuovere l’impresa, a liberarne le potenzialità, e tramite queste forze nuove a sburocratizzare, svecchiare il paese, a liberare le potenzialità ed energie a partire da quelle delle donne del nostro paese: se solo alcuni di quegli imprenditori e imprenditrici che pure ci hanno conosciuto e apprezzato volessero correre il “rischio” di impresa di fare una parte di strada in prima persona e in questa galassia potremmo avere tutti più forza ."
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"Questo lavoro di ministro l’ho fatto sempre al massimo delle mie possibilità e capacità perché così me lo ha insegnato la scuola radicale e perché considero un orgoglio che finalmente - dopo quasi sessant’anni di Repubblica - ci sia un ministro della Rosa nel Pugno di militanza radicale in questo Paese. Voglio dirlo chiaramente a ciascuno di voi: ho sempre considerato questo incarico come un riconoscimento non a Emma Bonino, ma al grande lavoro per questo Paese che i radicali hanno svolto.
Un riconoscimento alla tenacia e all’intelligenza politica di Marco innanzitutto, alla durata di Sergino Stanzani, o di Gianfranco Spadaccia, al lavoro caparbio di tanti militanti e dirigenti radicali, ai tavolinari, un riconoscimento a chi non c’è più, da Adelaide Aglietta a Maria Teresa di Lascia, da Luca Coscioni a Piero Welby.
Sarebbe stato comunque difficile restare con le mani in mano, avendo da gestire due ministeri diversi fra loro, uno con portafoglio, uno senza, con due amministrazioni, con due sedi e così via, e dovendo inoltre rappresentare in Consiglio dei Ministri la Rosa nel Pugno, cosa che ho fatto lealmente sin qui e intendo continuare a fare.
Vi basti pensare che con i miei uffici abbiamo prodotto 65 provvedimenti normativi, una legge – la comunitaria 2006 - e mi auguro fra poco quella 2007 – quattro decreti legge e ben 60 decreti legislativi nelle materie più disparate, questi ultimi naturalmente sempre con almeno un altro ministro di settore proponente. Sono, credo, il ministro che ha prodotto piu leggi proprio perché la normativa europea si deve recepire e applicare, non può essere impallinata in Parlamento!
Ma stare in Europa ha le sue regole ed è importante riuscire a rispettarle, cosa che in questo paese è sempre stato difficile. Abbiamo ad esempio l’ambizione entro fine anno di portare sotto la soglia di duecento il numero spropositato di infrazioni comunitarie contro il nostro paese – erano 270 quando sono arrivata - per mettere sempre più “in regola” il Paese con gli standard europei, per cercare di rendere più certo il nostro quadro normativo, che poi ha ripercussioni su tutto, dai diritti degli individui all’attrattività del nostro territorio per gli investimenti stranieri.
Là dove ho fatto sentire la mia voce, alcune volte “ho perso”, con i miei colleghi ministri – penso alla battaglia perché il cordone ombelicale si possa conservare anche presso strutture private e non solo in centri pubblici come sostiene Livia Turco – e talvolta “ho vinto” per così dire, come nel caso citato da Rita del recepimento della direttiva sulle qualifiche professionali"